Maria Pizzini

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23 Settembre 2020

La memoria non è più quella di una volta e i ricordi vanno e vengono, ma uno fra tutti è rimasto nitido e intatto alla signora Maria Pizzini, mamma di Stefano, Andrea e Mario. «Ci sostenevamo a vicenda, ci aiutavamo reciprocamente». Maria si riferisce agli altri genitori che come lei hanno avuto un figlio disabile all’inizio degli anni Sessanta quando ancora non c’era nulla per loro. «Stefano è nato con la sindrome di Down, ha frequentato le scuole speciali, a parer mio l’ideale per lui perché erano in pochi e molto seguiti. Infatti ci andava molto volentieri e ha imparato a leggere e scrivere senza grosse difficoltà. Il suo buon carattere, poi, gli è stato d’aiuto. Ha incominciato presto a lavorare, prima in una ditta di Caldonazzo e poi al Laboratorio Sociale di cui è anche socio e alla sua autonomia tiene tantissimo».

 

Il neonato gruppo Anffas degli anni Sessanta è stato fondamentale perché Stefano e altri come lui potessero trovarsi nelle condizioni di imparare a gestire il proprio limite e nello stesso tempo esprimere le proprie potenzialità. «La signora Kirchner, che conoscevo perché eravamo state compagne di scuola, aveva una forza trainante. Il gruppo si è formato attorno a lei e la condivisione per me è stata fondamentale. Devo anche molto a mio padre che portava Stefano ovunque senza impedirgli di essere dinamico, com’è nel suo carattere, e anzi lasciandogli anche da bambino una certa autonomia».

 

E i pregiudizi? «Non mi importava granché dei pregiudizi! Forse perché noi genitori insieme eravamo una forza. Avevamo voce e ci facevamo sentire. Le nostre richieste venivano ascoltate e accolte. A distanza di tanti anni ricordo ancora che ogni cosa era una conquista, non solo per me, per mio figlio, ma anche per tutti coloro che si trovavano nella stessa situazione. E anche per quelli che sarebbero arrivati dopo». C’era un senso di continuità, c’era una prospettiva. Oggi invece? «Oggi mi basta che mio figlio torni a casa senza tardare troppo perché sennò mi preoccupo. Incomincia anche lui ad avere una bella età e io pure per cui non sono più capace di stare tranquilla anche se so che sa cavarsela da solo…».