L’Allenamento del Cuore

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18 Agosto 2014

I ragazzi dei Centri Anffas Fiemme e Fassa, protagonisti in campo con i campioni del Volley

Entrando al Palazzetto dello Sport “Rosa Bianca” di Cavalese in un tranquillo lunedì mattina, si può avere la fortuna di scoprire che, dopo aver illuminato con le loro scie le notti d’agosto, le stelle di S. Lorenzo hanno lasciato una traccia che brilla anche alla luce del giorno.

Lunedì 11 agosto si è svolto l'”Allenamento del cuore” che ha rinsaldato il legame e l’amicizia nata l’anno scorso tra il ct Mauro Berruto, i giocatori dell’Italia e l’intero staff azzurro e i ragazzi dei Centri Anffas di Cavalese e Per.La (Percorso Lavoro) di Predazzo, ai quali si è aggiunto quest’anno il Centro socio-educativo di Pozza di Fassa.

Una vera festa per gli oltre 40 ragazzi accompagnati dal direttore generale dell’Anffas Trentino onlus Massimiliano Deflorian, da operatori e volontari e da Michele Malfer, Assessore allo sport del comune di Cavalese.

Tutti insieme hanno dato vita ad una simpatica invasione di campo pronti a vivere un momento speciale insieme ai campioni dell’Italia, disponibili a loro volta a dare qualche piccola lezione di pallavolo ai nuovi compagni di gioco.

Una ricarica speciale per gli Azzurri all’inizio della settimana che porterà alle due amichevoli con la Germania (il 16 agosto a Cavalese e il 17 al PalaTrento, ndr), una giornata significativa, piena di allegria e divertimento per tutti come abbiamo avuto modo di constatare raccogliendo le impressioni di chi, a vario titolo, vive a stretto contatto con la diversità ma non la considera un ostacolo alla relazione.

«Per noi è un onore essere qui con i campioni della Nazionale Italiana di pallavolo e colgo l’occasione per ringraziare Berruto, la squadra e tutto lo staff – ha dichiarato Deflorian -.

Avevamo già avuto modo di apprezzare la loro sensibilità e siamo contenti che l’idea di riproporre anche quest’anno l’incontro sia nata da loro. In giugno alcuni giocatori sono venuti ai laboratori della legatoria dell’Anffas di Cavalese ed è stato un bell’incontro, il segnale di un’amicizia che continua. Oggi è un piacere ricambiare la visita partecipando all’allenamento».

Iniziative come queste fanno riflettere sul senso del limite che ognuno sperimenta nella quotidianità. «Nella pallavolo ci si allena per riuscire a saltare un centimetro più in alto e migliorare le proprie prestazioni. Anche i nostri ragazzi lavorano per raggiungere lo stesso obiettivo, l’unica differenza è che per loro la fatica di affrontare e provare a superare il proprio limite arriva prima, fuori dal contesto sportivo, ma si tratta di una dimensione con cui ognuno di noi fa i conti».               

Sergio Brigadoi, assistente educatore che lavora nei laboratori della legatoria, ricorda con piacere la chiacchierata avvenuta in giugno con Daniele Mazzone, Simone Anzani, Luca Borgogno e Vincenzo Spadavecchia, capitanati dal medico Diego Gaddi.

«La cosa più bella è stata vedere quanto in quell’occasione i ragazzi siano riusciti a interagire con gli atleti. Magari non sanno che questi sono giocatori di alto livello, ma hanno apprezzato il fatto che abbiano dedicato loro del tempo e poi sono stati contenti di mostrare le attività che svolgono nel laboratorio. Siamo rimasti colpiti dall’umanità dei pallavolisti che hanno dialogato e risposto alle loro domande trattandoli da amici».

Mattia, un volontario di 18 anni di Lago di Tesero, osserva i ragazzi mentre stanno giocando con Dragan Travica, il regista dell’Italia e con Salvatore Rossini, il libero, che spiega loro qual è la posizione da assumere per fare un bagher, contento di vederli così coinvolti e partecipi.

«Penso sia importante dare loro la possibilità di sperimentare un’attività sportiva ed è giusto aiutarli a trovare un lavoro come fa il Centro Per.La che si occupa dell’inserimento occupazionale dei disabili. Sono svantaggiati, ma in realtà sono persone come noi».

«I nostri ragazzi hanno bisogno di essere valorizzati – ci raccontano Gina Rosafio e Roberto Demarchi, operatori al Per.La – e questi momenti di socializzazione li aiutano molto. Abbiamo notato che sono i giocatori a coinvolgerli, a portarli in campo e questi sono gesti significativi proprio perché nascono spontanei».

«È qualcosa che lascia il segno – aggiunge Gina -, momenti che rimangono scolpiti nella memoria per molto tempo ed è una terapia che non ha prezzoOggi è un giorno speciale, i protagonisti sono loro: questa mattina, quando ci stavamo preparando, erano tutti entusiasti e impazienti di venire qui in palestra e incontrare i pallavolisti, persone molto disponibili e alla mano».

«Sappiamo quanto benessere deriva dal contatto con il mondo dello sport, lo abbiamo visto anche quando abbiamo organizzato degli incontri con gli atleti che hanno partecipato ai Mondiali di sci nordico e alle Universiadi. Sono occasioni di crescita sociale e relazionale che alimentano l’autostima, un vero toccasana, e anche per noi operatori è una bella soddisfazione che vengano accolti così bene», spiega Roberto.

«Lavoriamo tutto l’anno al loro fianco per renderli sempre più adulti e autonomi e per far sì che possano vivere le nostre stesse esperienze. In quest’ottica, anche il rapporto di coppia è una tappa fondamentale nel percorso di crescita umana», concludono i due operatori presentandoci Luca e Francesca.

«È bello essere qui oggi e vivere questa esperienza con i giocatori di pallavolo, vederli da vicino, giocare insieme. Penso sia bello anche per loro», afferma sorridendo Luca prima di raggiungere tutti gli altri vicino alla rete.

Il capitano della Nazionale, Emanuele Birarelli, ha chiamato tutti a raccolta per la foto di gruppo, poi è Giuseppe a dettare il rompete le righe con un bell’applauso, mentre Angelo si candida ad essere la mascotte portafortuna della Nazionale nelle partite che giocherà a Cavalese e non solo.       

La mattinata trascorre veloce, ma c’è ancora il tempo di ascoltare una bella testimonianza, quella di Marino Guarnieri che 14 anni fa si è trasferito dalla Puglia in Trentino, dal mare alla montagna della val di Fiemme, per amore del figlio Walter che è stato accolto nel Centro Anffas di Cavalese e poi al Per.La.

«Per 13 anni sono stato nel direttivo in qualità di Genitore Responsabile, ora il testimone è passato ad Azzurra (Barbolini, ndr). Ci tengo a esprimere tutta la miagratitudine agli operatori e al presidente dell’Anffas, in questi anni ho potuto apprezzato la sensibilità della gente trentina che ci ha accolti e aiutati dando a mio figlio la possibilità di avere una qualità di vita migliore».                          

«Incontri con campioni di così alto livello sono davvero un bel segnale – conferma Azzurra – e se, dopo il primo allenamento svolto insieme l’anno scorso, l’iniziativa ha preso piede significa che è stata una cosa positiva per tutti, un arricchimento reciproco.

Io ho una sorella disabile e il confronto con la diversità fa parte del mio quotidiano, è un’esperienza personale che mi dà molto indipendentemente dal ruolo che ho assunto. Oggi abbiamo trascorso una bella mattinata e la porteremo nel cuore tutto il giorno».

Al termine dell’allenamento l’Assessore allo Sport Michele Malfer ha ribadito la soddisfazione nel veder cementarsi di anno in anno il legame tra gli Azzurri, «esempi di educazione sportiva»e la valle che li ospita.

«Ci tengo a sottolineare il messaggio di solidarietà espresso dalla Nazionale: l’anno scorso l’incasso dell’amichevole con la Slovacchia era andato ai terremotati di Mirandola, quest’anno l’incasso dell’amichevole con la Germania (ore 17.30, 16 agosto, ndr) e delle partite Italia-Serbia (ore 20, 24 agosto) e Serbia-Brasile (ore 20, 25 agosto, ndr) che si giocheranno a Cavalese sarà devoluto in beneficenza a “Emergency Fiemme e Fassa”, all’Associazione di Promozione Sociale “Parto per Fiemme” e a Maso Toffa.

Poi prima che gli Azzurri partano per la Polonia, ci sarà il saluto ufficiale di tutta la valle: vogliamo accompagnare i nostri campioni con un bell’in bocca al lupo per i Mondiali». 

Prima di andarcene il ct Mauro Berruto, che ha ricevuto da Massimiliano Deflorian un omaggio realizzato dai suoi ragazzi durante i laboratori creativi, ha lasciato un invito per tutti i lettori di “Free Ball” e gli appassionati di pallavolo in vista delle partite che l’Italia giocherà al PalaTrento.

Al suo si sono aggiunti anche quello del regista dell’Italia, Dragan Travica, e del centrale Simone Anzani. Li ringraziamo per la gentilezza, augurando al tecnico e alla Nazionale che l'”allenamento del cuore” sia fonte di ispirazione per un Campionato Mondiale da vivere partita dopo partita con passione, grinta e il sorriso sulle labbra.

Per gentile concessione di Patrizia Niccolini, La voce del Trentino