E’ il monito del professor Matthew Janicki intervenuto a Riva del Garda ospite di Anffas Trentino.
Sala della Comunità Alto Garda e Ledro di Riva del Garda con tanta gente lunedì 19 novembre per ascoltare la lectio magistralis del professore americano Matthew Janicki, docente presso l’Università dell’Illinois a Chicago. Janicki è uno dei più importanti studiosi internazionali nell’ambito della demenza di Alzheimer e della disabilità intellettiva. Il luminare è in questi giorni in Italia e ha chiesto espressamente di poter venire in Trentino per visitare il Centro “La Meridiana” gestito da Anffas. Il Centro “La Meridiana” si occupa di disabili anziani. È stato aperto nel 2005 nell’ambito di un progetto pilota per dare una prima risposta alla problematica della disabilità anziana. Il Centro, unico per il suo genere di ricerca, attraverso un ambiente riabilitativo e con personale appositamente preparato, ha l’obiettivo di rallentare l’evoluzione della malattia di Alzheimer e ridurre i suoi effetti più dirompenti, attraverso una particolare flessibilità organizzativa e la proposta di un’ampia gamma di attività (musicoterapia; stimolazione multisensoriale; attività assistite con animali; attività ludico – ricreative). L’invecchiamento non è una patologia, ma un processo che comprende perdite e guadagni. Ora che questa dimensione di vita interessa anche le persone con disabilità intellettiva, diventa urgente poter valutare attentamente le condizioni patologiche e distinguerle da quelle che sono un’evoluzione naturale, in modo da approntare le attenzioni e i cambiamenti opportuni ad affrontare questa fase di vita. Proprio Anffas Trentino ha avuto l’autorizzazione da parte del professor Janicki a stampare e divulgare la versione italiana delle raccomandazioni per una strategia nazionale di gestione di questi aspetti. Il messaggio del professor Janicki è quello di dire che, di fronte all’emergenza che queste sfide pongono a sistemi di welfare in crisi, si può ripartire solo da pratiche scientificamente fondate ed efficienti che mettono al centro la persona e la comunità. Queste raccomandazioni sono state raccolte in un libro che sarà presentato proprio oggi pomeriggio a Riva del Garda. Il testo fornisce una sintesi relativa alle sfide che anche la nostra nazione sarà chiamata ad affrontare a causa del costante aumento del tasso di demenza in tutte le persone anziane con Disabilità Intellettiva. Il rapporto offre raccomandazioni per gli attori che operano a vario titolo nell’ambito della Disabilità Intellettiva e si pone l’obiettivo che esse vengano prese in considerazione nonché integrate nelle relazioni annuali, così come nelle strategie elaborate dai piani sanitari nazionali e regionali.In primo luogo il gruppo di lavoro riconosce che il numero di anziani con Disabilità Intellettiva affetti da demenza, è in aumento e questo fenomeno rappresenta una sfida significativa per le famiglie, le associazioni, le strutture socio-sanitarie locali e statali coinvolte nell’erogazione dei supporti e dei servizi a sostegno delle persone con Disabilità Intellettiva. Il team riconosce inoltre che la comunità scientifica sta facendo significativi passi in avanti verso una migliore comprensione dei fattori causali ed evolutivi che concorrono alla comparsa del morbo di Alzheimer e di altre malattie dementigene, così come nell’identificazione di mezzi di diagnosi precoce della malattia; tutto ciò sarà a beneficio delle generazioni successive e non solo delle attuali.