Scuola per Tutti

Categoria: News
6 Luglio 2010

Perché la scuola sia davvero per tutti, l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità è un punto di forza del sistema educativo.

“L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell’autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio.” Sono parole tratte dal sito del Ministero della Pubblica Istruzione (www.pubblica.istruzione.it) che introducono le “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” emanate dal Ministero il 4 agosto 2009.

“La Provincia promuove gli interventi per prevenire situazioni di difficoltà e consentire la piena partecipazione alle attività educative degli studenti con bisogni educativi speciali”, mettendo in atto “ogni intervento idoneo a dar vita ad una scuola inclusiva” – legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5, art. 74.

Tutti d’accordo, dunque? Problema risolto? Ci colpisce l’ottimismo con il quale il Ministero dichiara che l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce (oggi?) un punto di forza del nostro sistema educativo. Molto più realistica appare invece l’affermazione successiva che la piena inclusione degli alunni con disabilità è un “obiettivo” che la scuola persegue e che, in tante Regioni, non è ancora raggiunto.

Come sta la Provincia di Trento, da questo punto di vista? Se raccogliessimo le esperienze di tante famiglie di alunni con disabilità, passeremmo da racconti di reale accoglienza, di vera presa in carico, a narrazioni che parlano di carenza di assistenti educatori, di progettualità scarsa, di difficoltà ancora presenti.

Ci sembra, tuttavia, di poter cogliere nell’azione che il Dipartimento Istruzione sta portando avanti un’attenzione crescente nei confronti degli alunni con bisogni educativi speciali. E’ un lavoro svolto da funzionari il cui nome non compare sulle pagine dei giornali, ma che mostrano, nelle occasioni in cui si lavora assieme, una sensibilità ed una conoscenza del problema certamente non comune.

“L’ottica del progetto di vita” si intitola uno degli ultimi documenti arrivati ai responsabili delle Istituzioni formative, nel quale viene riassunta con grande chiarezza la dinamica del dialogo tra la scuola, la famiglia ed il territorio per preparare il “dopo la scuola”, secondo le competenze da riferirsi “alla persona e non alla patologia”.

Particolare attenzione, in questo periodo, è riservata al tema della “valutazione” degli alunni con bisogni educativi speciali, attraverso un lavoro che coinvolge i responsabili dei centri di formazione professionale sia provinciali che paritari, in quanto scuole che, più delle altre, accolgono questi giovani.

Parallelamente si sta sviluppando uno studio relativo agli alunni in situazione di disagio, per i quali è richiesta “un’iniziativa ed un’assunzione di responsabilità da parte del consiglio di classe, che mette in gioco le proprie competenze pedagogiche e didattiche”. Nell’attivazione di percorsi personalizzati è data priorità al parere della famiglia, verso la quale ci deve essere piena “apertura alla collaborazione”.

Siamo certi che, se oggi in Trentino possiamo leggere in documenti provenienti dai pubblici uffici espressioni come quelle che abbiamo ricordato, grande merito è dovuto ad Associazioni di genitori che, come Anffas Trentino Onlus, non hanno mai delegato ad altri la promozione, la richiesta, l’insistenza verso una scuola accogliente ed inclusiva, ma hanno saputo portare avanti, con costanza, correttezza e fiducia, un pensiero rivolto ai propri figli e, come soleva dire il Presidente Pancheri, anche ai figli che in futuro verranno. Perché la scuola sia davvero luogo e patrimonio di tutti…

di Maurizio Cadonna