L’Anffas di Cavalese racconta i suoi primi 40 anni

Categoria: News
18 Novembre 2013

Una mostra è ospitata a Cavalese. «Un bel pezzo di storia per una delle prime sezioni periferiche di Anffas Trentino».

«Un bel pezzo di storia per una delle prime sezioni periferiche di Anffas Trentino» l’ha definita il presidente provinciale Luciano Enderle, aprendo la mostra a Cavalese, al piano terra del PalaFiemme, con la quale si vuole celebrare il 40° di fondazione del Centro fiemmese e che conclude la serie di iniziative che sono state promosse quest’anno per celebrare degnamente questa importante ricorrenza. «Sono questi ragazzi» ha commentato il sindaco di Cavalese Silvano Welponer, accompagnato dal vicesindaco Michele Malfer e dagli assessori Sergio Finato e Giuseppina Vanzo, prima del taglio del nastro, «che hanno qualcosa da insegnare alla società civile, non viceversa. Sono loro i veri artefici di se stessi. Davvero bravi». «Qui a Cavalese, dove è iniziata la mia prima esperienza in Anffas » ha aggiunto Massimiliano Deflorian, direttore generale di Anffas Trentino «ho capito la differenza ma anche la ricchezza di questi ragazzi. La mostra dimostra quello che loro sono capaci di fare. Mi auguro che chi viene a visitarla possa guardare in modo diverso alle persone con disabilità». «La presenza di questi ragazzi rappresenta un dono per tutti noi», sono state infine le parole del parroco di Cavalese e decano di Fiemme don Ferruccio Furlan. Sono stati questi, in sintesi, gli interventi ufficiali alla cerimonia inaugurale di un’esposizione di circa 280 fotografie, scelte tra gli innumerevoli scatti che rappresentano quello che Gianni Rizzi, coordinatore dei centri di Fiemme, ha definito «l’album di famiglia». Purtroppo, per problemi di salute, mancavano due dei pilastri della storia del Centro, Ines Vinante, genitore responsabile per oltre vent’anni, e Marino Guarnieri, che ne ha preso il posto dieci anni fa. Erano presenti alla cerimonia di inaugurazione, invece, Marco Misconel e Marco Boschetto, presidente e direttore della Cassa Rurale Centrofiemme. All’interno della mostra, che rimarrà aperta fino al 5 dicembre, con orario, dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30, sono esposte anche le opere di quattro artisti che le hanno generosamente donate all’Anffas e che saranno oggetto di un’asta di beneficenza proprio il giorno di chiusura della mostra. Sono Tommaso Baldassara di Cavalese con «Senegal », che ritrae un bimbo incontrato durante le sue esperienze in Africa (già acquistata dalla Cassa Rurale di Fiemme), Gianpaolo Osele di Lavarone con «Pescetto» uno dei suoi temi preferiti, Marco Nones di Cavalese con «Frutto proibito », in legno di cirmolo e colore acrilico nero, e Silvano Ferretti di Lisignago con «La speranza- Emigranti», scultura realizzata a quattro mani con la sua allieva Eleonora Zanderigi Mazzarino. Fino al 5 dicembre sono anche messi in vendita i lavori realizzati dai ragazzi a Cavalese e presso la sede del Progetto «Per.La» di Predazzo. Si potranno acquistare e regalare in vista delle prossime festività natalizie.