Si evolve lo scenario in cui operiamo

Categoria: News
6 Dicembre 2011

Il presidente, Maria Grazia Cioffi Bassi, e il direttore generale, Massimiliano Deflorian, fanno il punto sulla situazione economica di Anffas Trentino.

E’ d’obbligo fornire un aggiornamento in merito ai cambiamenti che sono in atto e che coinvolgono tutta l’Associazione. Sono cambiamenti legati all’evoluzione dello scenario non solo economico a livello nazionale ma anche istituzionale a livello Trentino. Sono state dette e scritte  tante cose sui giornali, talvolta anche imprecise. Una cosa sola è certa: i tempi sono cambiati con una velocità ed un’accelerazione tali da richiedere la necessità di un tempestivo  “cambio di registro”  all’interno di Anffas Trentino, passando anche per la rivisitazione del contratto integrativo aziendale. E’ un passaggio difficile, fortemente impopolare che vede però in questa azione l’unica possibilità di guardare al futuro per la nostra azienda. E’ razionalmente impossibile immaginare che una grande e storica realtà che  da 46 anni gestisce servizi per quasi 700 persone e che offre occupazione a oltre 500 collaboratori, cambi improvvisamente impostazione, approccio e politica nella  gestione delle risorse umane – preziosissime in ogni azienda ma soprattutto nei servizi alla persona – se non obbligata per garantire la sopravvivenza dell’azienda stessa.
Anffas Trentino eroga in un anno quasi 1.800.000 ore di assistenza e cura e lo fa attraverso il sapiente lavoro delle persone che quotidianamente operano all’interno dei servizi. E’ il calo nel 2011  e la proiezione futura di un’ulteriore diminuzione delle presenze degli utenti all’interno dei nostri servizi, non la gestione del passato, che mettono in seria discussione la nostra esistenza.   
Questi segnali non sono solo stati captati, recepiti  e interpretati con estrema tempestività ma affrontati, sino ad ora, facendo leva su tutte le azioni praticabili – senza incidere sul personale –  per gestire le minori entrate. Il problema non deve essere ricercato dunque nel passato che ha sempre visto chiudere positivamente i bilanci, ma preparandosi a gestire il futuro che si presenta incerto e cupo.  
Nonostante la collaborazione e  gli sforzi fatti da parte di tutti,  la proiezione di insostenibilità economica  per il futuro dell’azienda ha portato Anffas, al fine di tutelare il livello attuale di occupazione del personale e di non perdere la gestione degli attuali servizi, a dare formale disdetta dell’attuale Contratto integrativo di lavoro in essere. Questa azione doveva essere decisa necessariamente entro settembre 2011 altrimenti se ne sarebbe parlato troppo tardi, nel 2013 (poiché il contratto prevede un rinnovo tacito annuale in assenza di disdetta). Stiamo assistendo al blocco di nuovi ingressi, allo spostamento di nostri utenti su altri servizi, alla riduzione delle presenze.
I tempi sono profondamente e definitivamente cambiati: dobbiamo ora impostare un piano di rientro e di contenimento delle rette. Viviamo oggi un’epoca difficile, nella quale l’emergenza economica sembra prevalere sulla considerazione del bene reale delle persone con disabilità. Da tempo stiamo ribadendo e rappresentando alle Organizzazioni Sindacali lo stato di crisi ormai esistente sull’intero territorio Nazionale   derivante dalla drastica riduzione delle tariffe e dei budget assegnati per la gestione dei servizi, che mettono a serio rischio la continuità dei servizi stessi e la garanzia dei livelli occupazionali (ma ancor peggio impediscono di fornire ulteriori risposte alle famiglie vietando nuovi ingressi). Stiamo chiedendo al sindacato di collaborare per scongiurare il rischio concreto che tale situazione determini a breve anche per noi la riduzione, se non addirittura la chiusura, dei servizi offerti tenendo in debito conto tali criticità anche per quanto concerne la trattativa in corso per il rinnovo del contratto. E’ fondamentale mettere al sicuro posti di lavoro e servizi.
Un’Associazione come la nostra che deve avere necessariamente una visuale più ampia sugli scenari futuri non può  permettersi di stare ferma aspettando l’ondata della diminuzione del lavoro, tamponando il contingente, per contare i danni e i “morti” a posteriori.
Sono due le possibili modalità per fronteggiare la riduzione delle risorse: una passiva e l’altra attiva.
La prima significa “subire” e cioè rispondere con la riduzione dell’occupazione, della qualità dei servizi  procedendo con la chiusura dei centri in modo proporzionale al decremento del lavoro.
La seconda significa impegnarsi a “governare” la situazione dando priorità alla salvaguardia dell’ occupazione e alla qualità dei servizi offerti, costando meno però. I servizi Anffas delle Comunità Alloggio e dei Centri diurni, ad esempio, costano circa il 35% in più rispetto alla media dei servizi offerti in Trentino. Sino a quando non riusciremo a ridurre questo differenziale saremo sempre in balia delle “onde”  del mercato e privi di timone. Lo sforzo è richiesto a tutti noi, dal primo all’ultimo della scala gerarchica in Anffas, e in modo proporzionale. Anche le famiglie sono chiamate in causa e vedranno aumentata la compartecipazione per usufruire dei servizi in base alla dichiarazione Icef.  

La piattaforma proposta è l’applicazione di un nuovo integrativo con una riduzione “prudenziale” della retribuzione lorda del 10% da sospendere e da erogare, in toto o in parte, a fine anno, a chiusura del bilancio 2012. Solo a consuntivo, infatti, in base alle presenze effettive degli utenti,  sapremo l’entità e l’esito del bilancio: la riduzione della retta può certamente aiutare a  ridurre l’emorragia dei ritiri di utenti e a invertire il trend di calo delle risorse.

Come già detto ci sono quindi delle scelte da fare oggi per poter pensare ancora al futuro di Anffas Trentino: sono scelte inderogabili, impegnative, dure, anche all’interno della  nostra Associazione. E’ certamente più difficile il nostro compito, oggi, rispetto agli anni scorsi, perché siamo chiamati alla sfida del mantenimento della qualità con minori risorse.

Siamo convinti che da ogni crisi comunque  si esca, con impegno e fatica,  e anche da questa crisi ne usciremo un po’ più  forti, ma con l’aiuto di tutti.

Cordiali saluti.

Il Direttore Generale, Massimiliano Deflorian

Il Presidente, Maria Grazia Cioffi Bassi