Il commento della Presidente Cioffi Bassi.
Siamo stati incerti se commentare la notizia, parlarne ci sembrava di fare il gioco di qualche ignobile balordo, che non sa più cosa fare per avere visibilità. Ma poi ha avuto il sopravvento il dolore, lo sconcerto e la rabbia e abbiamo deciso di intervenire.
Siamo stati incerti se commentare la notizia, parlarne ci sembrava di fare il gioco di qualche ignobile balordo, che non sa più cosa fare per avere visibilità. Ma poi ha avuto il sopravvento il dolore, lo sconcerto e la rabbia e abbiamo deciso di intervenire. Ci riferiamo alla notizia del sito su Facebook in cui veniva portato avanti un attacco iroso nei confronti dei bambini Down, proponendoli addirittura come bersagli umani.
Il dolore, perché come genitori di ragazzi con disabilità, e tanti di noi proprio di ragazzi con sindrome di Down, abbiamo vissuto questo fatto come un inspiegabile e drammatico rifiuto della diversità, della persona in difficoltà, in definitiva anche di tutte quelle famiglie che, come noi, si confrontano ogni giorno con la sindrome di Down.
Con sconcerto, perché non pensavamo proprio che nel Terzo Millennio si potesse assistere ancora ad affermazioni tanto gravi, tanto pesanti, tanto vili. Ci ha sconvolto la fotografia di quel bimbo così piccolo e indifeso che avrebbe dovuto suscitare solo amore, tenerezza, solidarietà e invece ha stampato sulla fronte una parola tanto grossa: che male aveva fatto? (E forse i giornali avrebbero potuto ometterne la pubblicazione).
Con rabbia, perché guardando i nostri figli pensiamo davvero quanto siano migliori di coloro che hanno aderito a quel sito, a quella proposta, a quella nefandezza.
Sono migliori, i nostri figli, perché sono capaci di amare, perché non conoscono la parola pregiudizio, perché ogni persona è per loro un potenziale amico, un compagno di viaggio, un sostegno.
Sono migliori perché hanno imparato cosa è la fatica, dapprima nella difficile riabilitazione che inizia subito dopo la nascita, poi nell’apprendimento nel corso degli anni della scuola, ed infine nella conquista di quelle abilità che consentono loro di inserirsi, spesso, nel mondo del lavoro o in laboratori protetti.
Sono migliori, perché desiderano rendere più bella la vita delle persone che incontrano, perché si sforzano di sorridere sempre, perché non si dimenticano di nessuno, anche se incontrato per poco tempo o proprio per caso.
Sarebbe facile scendere sullo stesso nefasto piano degli ignobili autori di quel gesto e sottolinearne la profonda ignoranza, l’inqualificabile superficialità, la completa mancanza di coscienza. Sarebbe facile , ma preferiamo invece pensare, ancora una volta, ai nostri splendidi ragazzi ed augurare loro di incontrare, nel cammino della vita, le moltissime persone per le quali la parola diversità significa ancora ricchezza, accoglienza, solidarietà. Vogliamo credere in un futuro migliore, in questo nostro Trentino capace di tanta generosità, di grande attenzione, di sincera vicinanza. Questo è il nostro impegno, questa è la strada che abbiamo scelto, molto tempo fa, per noi e per i nostri meravigliosi figli.
Maria Grazia Cioffi Bassi
Presidente ANFFAS TRENTINO Onlus