Intervista al Sindaco

Categoria: News
14 Aprile 2010

Il Sindaco con Anffas nel cuore: intervista ad Alessandro Andreatta, primo cittadino di Trento.

Quando era in campagna elettorale ha dichiarato sulla stampa locale senza mezzi termini che l’Anffas è la sua associazione del cuore. Ora è sindaco di Trento alla guida di una coalizione di centrosinistra. Siamo andati ad incontrarlo per capire come intende impostare nel corso del suo mandato il lavoro a favore delle persone diversamente abili. Quando era in campagna elettorale ha dichiarato sulla stampa locale senza mezzi termini che l’Anffas è la sua associazione del cuore. Ora è sindaco di Trento alla guida di una coalizione di centrosinistra. Alessandro Andreatta è stato eletto al primo turno nelle elezioni comunali dello scorso maggio con una percentuale di oltre il 64% delle preferenze. Siamo andati ad incontrarlo per capire come intende impostare nel corso del suo mandato il lavoro a favore delle persone diversamente abili. Sindaco abbiamo letto sul giornale che l’Anffas è la sua associazione preferita… ci fa molto piacere. Perché questa simpatia nei nostri confronti? L’Anffas opera sul nostro territorio da oltre quarant’anni e si è perfettamente inserita nella nostra comunità, diventandone parte. È come dire che l’Anffas è ormai qualcosa che i trentini sentono propria o perché è stata da supporto alla loro famiglia, o perché ne sono stati coinvolti come volontari, o semplicemente perché in questi anni hanno avuto l’opportunità di prendere parte ad una delle moltissime iniziative promosse sul territorio. Al di là di queste ragioni di “affetto” non posso negare che ho sempre avuto un interesse per l’attività dell’Associazione per la sua capacità di costruire percorsi di integrazione sociale e graduale autonomia rivolti all’individuo diversamente abile e a tutta la famiglia. Ho sempre apprezzato losforzo importante fatto dalle equipe di professionisti e volontari per portare queste persone nella nostra comunità, tentare di ritagliare uno spazio di protagonismo a misura loro. Questo aprire all’esterno invece che chiudere, questo coinvolgere invece che escludere è il valore aggiunto del vostro modo di lavorare. Vorrei sottolineare, infine, che il Comune di Trento crede molto nelle scelte che sostengono l’integrazione sociale delle persone diversamente abili e per questa ragione collabora e sostiene alcune iniziative Anffas. Mi riferisco, in particolare, alla positiva esperienza di “Giochi senza barriere”, l’iniziativa “Un regalo per un regalo” e il periodico “Adigetto”. Qual è l’attenzione del Comune di Trento nei confronti dei problemi e delle esigenze delle persone diversamente abili? Il Comune di Trento, attraverso il Servizio di Politiche sociali, presta grande attenzione alle esigenze delle persone diversamente abili e delle loro famiglie con un’articolata serie di interventi integrativi e sostitutivi delle funzioni familiari come l’assistenza domiciliare, i servizi residenziali e semiresidenziali, i centri socio educativi; con interventi di aiuto e sostegno di natura economica e con progetti trasversali che vanno dal segretariato sociale ai progetti lavorativi, di prevenzione e promozione sociale. Le competenze sulle Politiche sociali sono in capo alla Provincia e l’amministrazione comunale agisce su suo mandato, come previsto dalle legge provinciale 14 del 1991. L’attività si articola nei cinque poli sociali cittadini; un ruolo chiave ha l’assistente sociale, trentuno figure professionali che individuano i bisogni delle persone diversamente abili e delle loro famiglie e trovano ad essi risposta, mettendo in rete le iniziative in essere. I poli sociali operano in stretta collaborazione con gli attori del territorio. L’obiettivo è mettere in campo un coinvolgimento trasversale con tutti i progetti, allo scopo di soddisfare nel modo più efficace ed efficiente possibile le esigenze dei cittadini che si rivolgono ai nostri servizi. Tutte le informazioni e i servizi sono reperibili sul sito del comune www.comune.trento.it alla voce politiche sociali. Ritiene che il Comune di Trento abbia delle politiche all’avanguardia rispetto ad altre municipalità? La nostra amministrazione comunale è molto impegnata su questo fronte. Anche con progetti innovativi. Tra questi MUOVERSI, un’iniziativa provinciale che assicura alle persone diversamente abili la possibilità di muoversi sull’intero territorio trentino così da poter partecipare ad attività di tempo libero, di inserimento sociale e lavorativo; PROVE DI VOLO, che propone dei soggiorni di sollievo, ospitando il disabile per alcuni periodi e gli alloggi domotici, quattro appartamenti chepermettono alla persona portatrice di handicap di gestire la dimensione domestica e quotidiana. L’obiettivo di queste iniziative è mettere la persona nelle condizioni di vivere con la maggiore autonomia possibile la propria vita, anche in condizioni di disabilità forte. Come intende il Comune di Trento fare fronte alla grande richiesta di residenzialità visto che i ragazzi invecchiano e le famiglie non riescono ad occuparsene direttamente? Avete dei progetti in proposito? È una problematica che la nostra amministrazione ha molto presente. Il buon livello di servizi e assistenza raggiunta fino oggi sul territorio provinciale, anche grazie all’apporto delle numerose realtà che operano in questo settore, favorirà l’allungamento delle aspettative di vita dei ragazzi disabili. Per questa ragione si dovrà avviare un ragionamento per rafforzare il supporto e i servizi per gli anziani di domani. Il comune di Trento è disponibile a ragionare in questa direzione, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, competente per tutte le scelte politiche relative al sociale. In tema di risorse economiche Anffas si sta dando da fare negli ultimi anni per reperire fondi attraverso iniziative private o ricorrendo a sponsor. Sarà questa la strada per il futuro? Certamente sì. Va in questa direzione anche la riforma del welfare: la legge provinciale 13 del 2007 prevede che a fianco dei soggetti coinvolti fino ad oggi nella gestione delle politiche sociali, tra i quali la famiglia e i cittadini, intervengano anche i privati proprio perché in futuro la spesa sociale sia sostenibile. Indubbiamente andiamo verso una crescita del bisogni sociali e, dunque, dei servizi e dei costi. Il fatto che la vostra associazione si stia già muovendo in questa direzione è sicuramente un segnale di grande maturità e sensibilità. C’è un suo progetto che vorrebbe realizzare a favore delle persone diversamente abili? Sinceramente non penso ad un progetto specifico, quanto ad una migliore collaborazione e una maggiore efficacia. La copertura assicurata dai servizi erogati sul territorio è molto alta e riesce a soddisfare i bisogni attuali, sia quelli assistenziali sia quelli di inserimento lavorativo e sociale. Il mio desiderio è valorizzare questo patrimonio che già esiste grazie anche all’impegno di tanti soggetti che collaborano con l’ente pubblico. Per rendere ancora più fruibile e mirato questo insieme di iniziative sarebbe auspicabile una più stretta comunicazione con le associazioni e le cooperative che affiancano le Politiche sociali, tra le quali Anffas, proprio perché questi soggetti sono delle vere e proprie antenne sul territorio, dotate della sensibilità e delle relazioni per rilevare le nuove esigenze della nostra comunità.