HAPPY RANCH…IL LUOGO DEL CUORE

Categoria: News
6 Agosto 2021

Nella fattoria sociale la persona adulta con disabilità spende le proprie energie, le proprie capacità a fronte di un lavoro di cura, non solo degli animali che lo abitano ma dell’intero contesto, nel tentativo di offrire alla comunità uno spazio ricreativo immerso nella natura. Questo è quanto si sta cercando di realizzare con il progetto Happy Ranch.

Happy Ranch è un progetto di stalla sociale nato nel 2014 grazie all’iniziativa di alcuni educatori che hanno voluto dare riconoscimento e seguito al lavoro di persone adulte con disabilità intellettiva, che avevano svolto con successo e soddisfazione, uno stage in un’Azienda agricola. Questo spazio, che si trova all’interno del giardino della vecchia Casa Serena, ha avuto la concessione di utilizzo da parte della Provincia di Trento. Qui grazie all’entusiasmo e alla sinergia tra il direttore di Casa Serena, educatori e volontari sono stati costruiti gli spazi che oggi ospitano pecore, capre, galline, oche, anatre, pavone e conigli.

La fattoria è di per sé un contesto che evoca immagini legate alla natura, alla bellezza di spazi verdi, dove gli animali vivono seguendo il ritmo naturale dell’esistenza. E’ un luogo che regala sensazioni di benessere, tranquillità e richiama il pensiero all’impegno, alla fatica fisica che il lavoratore è chiamato ad esercitare per mantenere l’equilibrio dell’ambiente di cui si prende cura. Una fatica che viene ripagata grazie a grandi soddisfazioni che un contesto come questo può regalare. La fattoria è a tutto gli effetti un luogo dove all’impegno, alla dedizione e alla cura seguono naturalmente restituzioni visibili e concrete, basti pensare alla nascita di agnellino o più semplicemente al germogliare di una pianta i cui semi sono stati interrati poco tempo prima. Se a questo immaginario aggiungiamo poi l’aggettivo “sociale”, ecco che questo contesto assume un ulteriore significato appropriandosi di una duplice valenza.

Dal 2014, anno in cui è stata creata la stalla, abbiamo lavorato quotidianamente tutti, educatori e allievi e volontari, per costruire e mantenere gli spazi della stalla e gli animali che vi abitano.

Tutti i giorni svolgiamo in stalla lavori di pulizia dei recinti, il rifornimento del cibo e dell’acqua e il mantenimento e  cura degli spazi.  Oltre a questo, da un paio d’anni ci dedichiamo alla coltivazione di un orto con verdure e piante aromatiche.

Oltre al lavoro di routine quotidiano, abbiamo cercato di conoscere e di approfondire la filiera della lana, arrivando a proporre laboratori con bambini in età scolare, con grande soddisfazione. In questi anni sono state tante le occasioni di incontro con realtà diverse; un valore aggiunto che ci ha visti passare da utenti di un servizio a propositori di iniziative. Abbiamo realizzato per le scuole dei laboratori sulla filiera della lana, sulla gestione degli animali e sui vari tipi di fiori e di piante; l’entusiasmo dei bambini ci ha spronato a continuare e a migliorarci. La stalla è inserita in un contesto comunitario caratterizzato da relazioni significative con le associazioni del territorio e con il paese.

L’ambiente è l’elemento che permette alle persone di sperimentare e incrementare competenze di tipo lavorativo e relazionale: l’ambiente strutturato aiuta l’orientamento nello spazio e di conseguenza l’accrescimento nelle autonomie. Altro aspetto importante riguarda l’efficacia che questo contesto ha nelle persone con caratteristiche comportamentali; oltre all’ intervento educativo si è osservato che l’ambiente ha un’efficacia nelle risoluzioni di comportamenti problematici.

Al rientro dal Covid la situazione per noi è cambiata. Per rispondere alle restrizioni legate alla pandemia, i centri hanno dovuto ridimensionare i gruppi e trovare nuovi spazi, Anffas ha quindi deciso di trovarci una sistemazione dapprima all’interno di Nuova Casa Serena e poi in una stanza limitrofa al Quadrifoglio. Con questa nuova organizzazione possiamo dedicarci tutto il giorno al nostro lavoro, con beneficio per l’ambiente e per l’organizzazione interna.

L’entusiasmo di allievi, educatori e volontari è alle stelle e la speranza è quella di progredire ed offrire sempre di più un luogo di aggregazione, di lavoro e di inclusione sociale .